LA MADONNA DEL CARMINE, INVOCATA IN QUESTO SANTUARIO COME "PATRONA E REGINA DEL PO" ci protegga dalle alluvioni ma anche dalla siccità e dalla scarsità d'acqua nel grande fiume.
La Madonna del Carmine e lo scapolare
Beata Vergine Maria del Monte Carmelo
Il Monte Carmelo (la cui etimologia ebraica significa “il giardino di Dio"; la variante "Carmine" viene invece dall'invocazione spagnola "Virgen del Carmen" che lo deriva dall'arabo), pur non essendo molto elevato (circa 600 metri), prospicente sul mare e ricco di caverne naturali fu, fin dai tempi più remoti, luogo privilegiato per uomini di santa vita che cercavano la lontananza dal mondo e la vicinanza a Dio. Nella Bibbia è legato alla figura del grande profeta Elia (IX sec. a.C.) che su questo monte lanciò la sfida ai sacerdoti di Baal (come ci viene raccontato nel cap. 18 del Primo Libro dei Re).
Ed ancora è dall’alto di questo monte che scorgendo “una nuvoletta che, come una mano d'uomo, sale dal mare” annunciò la fine dei sette anni di siccità a cui era stato condannato Israele a causa delle sue infedeltà.
Mantenne nei secoli, con la sua natura selvaggia e incontaminata da insediamenti umani, la vocazione all’eremitaggio di coloro che, a imitazione del grande profeta Elia, cercavano, nell’austerità della vita e nella mortificazione del corpo, i mezzi per salvaguardare la purezza delle fede.
Questo movimento di pii solitari che si ritiravano sul Monte Carmelo, continuò fino a quando la spada di Maometto nel 637 conquistò Gerusalemme dalle mani dei Bizantini e assoggettò la Palestina.
Verso il secolo XI, un pio sacerdote calabrese eresse sui ruderi di una cappella anteriore una chiesetta alla Vergine, ed, avendo raccolti altri compagni, ebbe dal patriarca di Gerusalemme una regola di vita. Si iniziò così un culto verso Maria (il più bel fiore di quel giardino di Dio), che divenne la ‘Stella Polare, la Stella Maris’ del popolo cristiano. E proprio su questo monte, richiamato più volte nella Sacra Scrittura per la sua vegetazione, bellezza e fecondità, continuarono a vivere gli eremiti, finché nella seconda metà del sec. XII, giunsero alcuni pellegrini occidentali, probabilmente al seguito delle ultime crociate del secolo; proseguendo il secolare culto mariano esistente, si unirono in un Ordine religioso fondato in onore della Vergine, alla quale i suddetti religiosi si professavano particolarmente legati. Ebbe così inizio l'ordine dei Carmelitani, che annovera grandi figure di santi (Santa Teresa d'Avila, S. Giovanni della Croce, S.Teresa di Lisieux, S. Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein) e molti altri meno noti)
La festa della Madonna del Carmine è strettamente legata al grande devoto della Vergine, S. Simone Stock. Era questi un inglese che, per onorare la Madre di Dio, si era dato ad austerissime discipline, rinnovando le mortificazioni dei primi eremiti. E quando, sul principio del XIII secolo, l'Ordine Carmelitano si estese in Inghilterra, S. Simone, attratto dalla devozione che i Carmelitani professavano a Maria, volle entrare nel loro Ordine. Accettato, chiese di vedere il Monte Carmelo, e così visitò a piedi nudi tutti i luoghi sacri della Palestina, trattenendovisi per ben sei anni.
In una notte di vigilia e preghiera, il 16 luglio del 1251, per l’esattezza, gli apparve la Vergine che, consegnandogli uno scapolare, gli disse con dolcezza: “Figlio, prendi il segnale del mio amore. Coloro che vestiranno questo scapolare avranno -gli dice Maria- la mia protezione in vita, saranno da me aiutati in morte e dopo la morte li condurrò in cielo”.
S. Simone, per soddisfare il desiderio della Regina del Cielo, con grande zelo propagò questa devozione, che si estese rapidamente.
E questo santo monaco, l'apostolo dello scapolare del Carmine, morì proprio il 16 luglio (1265) in età di oltre cento anni.
NOVENA ALLA
MADONNA DEL CARMINE
NEL SANTUARIO DI BRANCERE ALLE ORE 20.30
[ROSARIO e S. MESSA]
Vergine Benedetta, piena di grazia, Regina dei Santi, quanto mi è dolce venerarti con questo titolo di Madonna del Monte Carmelo, che richiama il luogo scelto da Dio per riconciliarsi con il suo popolo, quando questo, pentito, volle ritornare a Lui. Dal monte Carmelo, infatti, il profeta Elia innalzò la preghiera che, dopo lunga siccità, ottenne la pioggia ristoratrice, segno del perdono di Dio. In quella piccola nuvola bianca che in breve tempo ricoprì il cielo, i tuoi figli vedono il simbolo delle grazie santificatrici che ci provengono da Te, Tu che fosti la Madre del Figlio di Dio nel quale ogni abbondanza di bene e di grazia ci è stata data.
Sin dai tempi apostolici Tu fosti onorata con questo glorioso titolo e a questa grande schiera di devoti unisco oggi la mia voce, invocandoti: O Splendore del Carmelo, o Vergine delle vergini, ricordati di me miserabile, e mostra di essermi Madre.
Diffondi in me sempre la luce di quella fede che ti fece Beata: infiammami di quell’amore celestiale onde Tu amasti tuo Figlio Gesù Cristo.
Molti dolori dell’anima e del corpo mi stringono da ogni parte e io mi rifugio come figlio all’ombra della tua protezione materna.
Tu, Madre di Dio, che tanto puoi e tanto vali agli occhi di Dio, ottienimi da Gesù benedetto i doni celesti dell’umiltà, della purezza di cuore, della mansuetudine; concedimi di essere forte nelle tentazioni e nelle amarezze che spesso mi travagliano.
Veglia con amore su di me che sono tuo figlio e risplendi sul mio cammino perché giunga alla vetta del monte che è Cristo Gesù, tuo Figlio e mio Signore.
E quando si compirà, secondo il volere di Dio, la giornata del mio pellegrinaggio terreno, fa’ che all’anima mia sia donata, per i meriti di Cristo e per la tua intercessione, la gloria del Paradiso. AMEN