FESTA ASSUNTA - parrocchia stagno lombardo

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FESTA della MADONNA DEL PO
LA STATUA DELLA MADONNA DI BRANCERE

Nelle sue annotazioni, don Remo Caraffini, elencando il patrimonio artistico della chiesa di Brancere, menziona la statua della “Madonna del Carmine”, liquidandola come “una statua di legno del sec. XVIII, senza valore artistico”.
La festività della Madonna del Carmine veniva celebrata nella Domenica successiva al giorno della sua memoria liturgica (16 luglio). Fino al 1978. Anno in cui il parroco don Aldo Grechi insieme al pescatore Paolino Foglia (che con altri amici pescatori avevano costruito il loro “baracchino” sul fiume in prossimità dell’attracco della Via Alzaia) lanciò l’idea di una Festa per i pescatori del Po, pensando, in un primo tempo, alla ricorrenza di S.Pietro, patrono dei pescatori. L’idea piacque molto ma, per evitare la concomitanza con la già tradizionale “Festa di S.Pietro” di Cremona, si scelse la data del Ferragosto, festa di Maria Assunta, e alla Madonna si volle dedicare il “patronato del Po”. Si pensò allora a una peregrinazione sul fiume della statua venerata nella chiesa di Brancere (la Madonna del Carmine) e se ne celebrò la prima edizione lo stesso Ferragosto del 1978.
Negli anni il successo andò consolidandosi, coinvolgendo sempre più persone e parrocchie (soprattutto in città).
A partire dall’agosto 2001 un ulteriore significato ha arricchito la Festa: nel mese di maggio di quell’anno le Associazioni di Volontariato della Protezione Civile, che avevano prestato la loro preziosa opera ai paesi rivieraschi colpiti dalla imponente e devastante alluvione dell’ottobre 2000, furono insignite del riconoscimento “Il Cremonese dell’Anno”. Non potendo suddividere la Targa tra tutte le Associazioni di Protezione Civile premiate, si ritenne che non potessero esserci mani più idonee a cui affidarla che quelle della Madonna e da qui la “Madonna di Brancere”, “Patrona e Regina del Po”, venne conclamata “Patrona delle Associazioni di Volontariato della Protezione Civile”, che il 15 di agosto si ritrovano sulla riva del fiume per la Messa al campo, rendendo omaggio alla loro Patrona che “con affetto di madre tiene d’occhio i suoi ragazzi, i suoi angeli del Po”.
Nel 2003 viene varato e benedetto dall’allora vescovo di Fidenza, mons. Maurizio Galli, il motoscafo del Gruppo di Protezione Civile “La Golena” di S.Daniele Po e da allora è proprio su questo motoscafo che viene ospitata la statua della Madonna, dalla sua uscita dalla “Canottieri Flora” fino all’attracco dell’Isola Provaglio a Brancere.
Il lancio di due corone di fiori (delle quali una di fiori di loto) nelle acque del Po in prossimità dell’attracco di Brancere vuole ricordare l’antico borgo di Brancere, con la sua chiesa e il suo cimitero, travolti e sommersi dal Po (si fa riferimento a una piena del 1756 pur non essendo così certo e documentato il dato storico) ma anche tutti coloro che hanno perso la vita nel fiume o a causa delle sue inondazioni.
La benedizione delle acque provvidenziali ma anche minacciose del Po, diventa preghiera per scongiurare le calamità delle alluvioni, sempre in agguato nella nostra pianura, affidandone l’intercessione alle mani materne e premurose di Maria.
LEGGENDE E VERITA'
PER DISTINGUERE TRA FOLCLORE E FEDE


Data per assodata (perchè ripetuta ogni anno), si tramanda come "storia" quella che in realtà è una "pia leggenda", secondo la quale la statua lignea della Madonna conservata nella chiesa di Brancere sarebbe miracolosamente riemersa, galleggiando sulle acque del Po che avevano appena inghiottito la chiesa (e quindi l'intero paese) di Brancere, in una impressionante alluvione dell'anno 1756.
Ora, nell'archivio parrocchiale non c'è menzione dell’alluvione del 1756 e stupirebbe che un avvenimento così tragico non abbia meritato commento da parte dell'allora Parroco. Il quale ci riferisce piuttosto che nell’altalena di inondazioni e di cambi del corso del fiume territori vengono erosi, cascine vengono sommerse, case e chiesa compresa vengono abbandonate e ricostruite più lontano. Don Remo Caraffini (parroco di Brancere negli anni del fascismo), che, pur non essendo storico di professione si documenta però nell’archivio parrocchiale che a volte cita testualmente e a volte semplicemente menziona, per riscrivere nei suoi quaderni  la storia della parrocchia, in nessun momento accenna a quella fatidica data, a quel tragico avvenimento e a quel prodigioso evento della statua della Madonna ripescata dal fiume.
Per onestà storica, meglio mantenere sfumati fatti e circostanze, riconoscendo come certa, invece, una devozione che, alimentata dai giustificati timori legati al "grande fiume", trovava sbocco in novene e processioni che proprio questa "protezione dal cielo" invocavano.
Con dovizia di particolari e con tono enfatico a sottolinearne l'importanza, viene invece riportato un fatto risalente all'inondazione del 1833 e al "voto" di uno dei proprietari di terre da questa parte del fiume che, vedendo risparmiata la sua proprietà, dona alla chiesa un quadro di "Gesù Nazareno" [vedi qui la storia del quadro] al quale si consacra una devozione che, corroborata da miracoli (riportati nelle cronache parrocchiali), deborda ben presto i confini parrocchiali e confluisce in una processione annuale con il quadro portato sull'argine del Po a scongiurarne i pericoli. Tra le “storie popolari” (non documentate) quella che il quadro sia stato portato miracolosamente dalla corrente del Po sulle rive di Brancere (il quadro quindi non la Madonna!): ipotesi comunque insostenibile e inconciliabile con le notizie storiche di “donazione” del quadro da parte del ricco possidente  “miracolato”!
La “Festa della Madonna del Po” se la “inventa” (letteralmente) don Aldo Grechi a partire da quel che già fanno a S.Daniele Po, nel mese di maggio, dall’inondazione del 1951, quando il vescovo Cazzani concede il titolo di “Regina del Po” all'effige della Madonna venerata nella chiesa di Isola Pescaroli, che in questa festa viene portata sull’acqua del Po per calmarne la furia e implorarne clemenza "per l'intercessione della Vergine Maria".
Anche a Brancere c’è una statua della Madonna ma è della Madonna del Carmine, la cui festa veniva celebrata nella domenica successiva al 16 luglio: dal 1978 la “festa della Madonna del Carmine” viene spostata per decisione unilaterale del Parroco don Aldo a Ferragosto (pensata come data più “strategica”!) e il successo dell’intuizione è li da vedere. Ma diciamolo francamente: si è inventato una data, una festa e un titolo della Madonna “Regina e Patrona del Po” che nulla ha a che vedere con la precedente devozione, oscurando tra l’altro l’altra devozione che invece, questa sì, era molto radicata e molto legata al fiume Po, quella del quadro miracoloso del “Nazareno”.
Nulla da contestare, per carità. Solo un richiamo a chi trasforma in "dogma" le tradizioni e devozioni popolari, senza prendere dovuta nota che anche loro sono soggette ad evoluzione e, a volte, a cambiamenti bruschi... La “fede” (quella vera), pur sostenendo che a Dio nulla è impossibile, non teme la verità storica (anzi quella cerca, perchè Dio è Verità!), e non indugia a ridimensionare l'accessorio perchè non si perda mai di vista l'essenziale! - don Pedro
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