storia Brancere - parrocchia stagno lombardo

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UN PO’ DI STORIA…
QUALCHE DATA
 
(dalle annotazioni di don Remo Caraffini in quaderni conservati nei 2 Archivi Parrocchiali)


 
1182 – Brancere diviene parte del feudo dello “Stato Pallavicino” per decreto dell’Imperatore Federico I° di Svevia, detto il Barbarossa, che premia così uno sei suoi fedeli alleati in Italia, i Pallavicini di Busseto.

1587 – Con la caduta in disgrazia del Casato Pallavicino a favore dei Farnese di Parma, il Marchese Sforza Pallavicino di Busseto viene obbligato a rinunciare e nel 1592 lo Stato Pallavicino viene annesso al Ducato di Parma dei Farnese: anche Brancere segue le sorti di Busseto, pur rimanendo ancora per un decennio sotto la giurisdizione ecclesiastica del Vescovo di Cremona.

1603 – Papa Clemente VIII° crea la nuova Diocesi di Borgo San Donnino (Fidenza), direttamente soggetta alla S.Sede, sottraendo Busseto (e quindi anche Brancere), alla Diocesi di Cremona.

1683 – La città di Cremona muove contesa contro il Ducato di Parma rivendicando le terre di qua dal fiume ma perde la causa.
Il territorio di Brancere ha del resto demarcazione fluttuante, dovuto ai capricci del fiume: nel 1735, come risulta da documenti dell’epoca, Brancere è “Villa con Soarza”, pur restando autonomo come Parrocchia.
In un altro documento (un Legato del 1748) si ribadisce che Brancere, pur essendo di la del Po (quindi sulla sponda cremonese) è “territorio di Villa Soarza con Cortemaggiore e Parrocchia del Vescovado di Borgo S.Donnino”.

1756 - L’antica chiesa (di proprietà del Real Ordine Costantiniano -o Costantinopolitano- della Steccata di Parma) era costruita nei pressi di S.Giuliano/Soarza (dove attualmente scorre il Po) e si ha notizia che nel 1756 a causa dell’erosione (alluvione?) del fiume l’edificio dovette essere abbandonato (Franò? Rimase sommerso?)

1791 - Si ha notizia che nel mese di maggio del 1791 era stato benedetto un “nuovo” Cimitero Parrocchiale. E siccome in quell’epoca i Cimiteri erano solitamente nei pressi della Chiesa è da supporre che anche la chiesa fosse stata costruita in una nuova localizzazione rispetto alla precedente (quale?).

1801 – L’arciprete dell’epoca fornisce registro di una disastrosa alluvione del Po, annotando che 3 Matrimoni avevano dovuti essere celebrati nella chiesa di “Stagno Pagliaro” a causa di una grave e terribile inondazione iniziata l’11 novembre del 1801 che allagò la chiesa raggiungendo l’altezza di “quattro braccia e più”, rimanendovi per 22 giorni.
Anno terribile quello: in conseguenza della Campagna d ’Italia di Napoleone contro l’esercito austriaco che culminò con la vittoria francese a Marengo, nel giugno 1800, agricoltura e igiene erano state lasciate in stato di incuria, provocando una grave carestia cui seguì una ancor più terribile epidemia di vaiolo.

1806 – una nuova imponente inondazione del fiume sommerge il “nuovo” Cimitero, rende inservibile la Chiesa e inagibile la Casa canonica: il territorio di Brancere viene sempre più eroso dal fiume, riducendone sempre più l’estensione.

1813 – fase di transizione amministrativa per Brancere: dalla dipendenza amministrativa dal Comune di Straconcolo, alla piena autonomia come “Comune di Brancere”.
Le notizie a questo punto si fanno più solide e documentate.
Una nuova chiesa è costruita (con annessi Cimitero e Casa Parrocchiale), oltre l’argine maestro, donazione dell’avvocato Coppini, proprietario della Cascina Rondanina, su disegno dell’architetto cremonese Domenico Voghera (fratello del più famoso Luigi, pure architetto) e consacrata il 2 maggio 1813.
L’asse della chiesa è nella direzione Nord-Sud e la facciata era rivolta a Sud.

1815 – In seguito al Trattato di Vienna, all’Imperatrice Maria Luigia d’Austria (che aveva contratto matrimonio nel 1810 con Napoleone) venivano assegnati in proprietà i Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla “ad eccezione dei distretti che si trovano sulla sponda sinistra del Po”: a partire da questa data Brancere e Bosco vengono perciò (definitivamente) sottoposti alla giurisdizione della Provincia di Cremona.

1819 – Con una Bolla pontificia del 16 febbraio 1819 viene definita anche ecclesiasticamente l’appartenenza di queste parrocchie: dalla Diocesi di Borgo S. Donnino (Fidenza) passano a quella di Cremona.

1855 – Una violenta epidemia di Colera infierisce nella zona: i decessi (21 ne vengono registrati, su una popolazione di 700 anime) si concentrano nei mesi tra fine luglio e inizio settembre.

1867 – Vengono realizzati importanti lavori sulla Chiesa parrocchiale, l’edificio si trovava in condizioni di rovina imminente. Alle spese contribuì anche il “Comune di Brancere”.

1868 – Il 6 ottobre, a mezzogiorno, Chiesa e Casa vengono inondate dal Po: l’acqua vi raggiunse il metro e mezzo e vi rimase fino al giorno 12; solo il giorno 16 si potè tornare a celebrare nella Chiesa.
In questo stesso anno viene soppresso il “Comune di Brancere”, conglobato nel nuovo “Comune di Stagno Lombardo”, composto dall’unione dai tre comuni di Stagno Pagliaro, Brancere e Forcello.
Tale decisione amministrativa provocò non pochi contrasti tra la popolazione, che perdurarono per molti decenni.

1872 – Una nuova inondazione del fiume provoca gravi danni nel territorio di Brancere. La situazione della popolazione è così drammatica che il vescovo Bonomelli indice una colletta diocesana per venirvi in soccorso.
Altre gravi inondazioni si verificheranno nell’ottobre 1917 e nel maggio 1926 (una delle maggiori del passato recente).

1904 – Costruita con materiale scadente e deteriorata dalle frequenti inondazioni, la chiesa era in uno stato pietoso e in alcuni punti perfino puntellata. La popolazione, stanca di vedere la chiesa ingombrata dal legname dei puntelli in presbiterio, riducendone ancora di più le già ridotte dimensioni, reclamava impaziente una riforma. Vi si mise mano nel 1904 (nella lapide murata nella cappella del S. Fonte si riporta erroneamente l’anno 1903, nel quale ci si dedicò al progetto e agli incartamenti necessari) e si approfittò dell’occasione per invertire la facciata della chiesa, spostandola su quella che era diventata la via principale, e allungare la navata di quel tanto che richiedeva l’aumento della popolazione. Il Comune di Stagno Lombardo vi contribuì con una erogazione di Lire 2.000 (su un totale di spesa di circa Lire 11.000). Autore del progetto fu l’ingegnere Francesco Poli di Cremona.

1912 – Vennero fatte alcune riforme architettoniche e si provvide alla decorazione pittorica, realizzata dal pittore Angelo Formentini di Cremona.
Vennero anche donati 2 quadri, quello di S. Giovanni Battista e quello dell’Immacolata, dipinti dalla Sig.ra Ines Gorra che si ispirò (riproducendoli quasi esattamente) ad opere di autori famosi (quello dell’Immacolata riproduce un dipinto del pittore spagnolo Bartolomé Esteban Murillo realizzato circa nel 1660-1665 e conservato nel Museo del Prado a Madrid in Spagna).
Nello stesso anno la maestra Maddalena Rizzi fece erigere a sue spese il Salone Parrocchiale, inaugurato il 10 novembre 1912 dal vescovo Bonomelli.

1972don Aldo Grechi (Parroco di Brancere dal 1962 al 2017) ristrutturò il presbiterio adattandolo alle nuove norme liturgiche post-conciliari: venne rimosso il vecchio altare (sul quale il sacerdote celebrava con le spalle rivolte ai fedeli) sostituito da uno centrale in marmo e tolte le balaustre. Il vescovo Bolognini consacrò il nuovo altare la domenica 22 ottobre 1972.
SERIE CRONOLOGICA
DEGLI ARCIPRETI E DEGLI ECONOMI SPIRITUALI
DELLA PARROCCHIA DI BRANCERE
 
(da annotazioni conservate nell'Archivio Parrocchiale)


1714 – 1725 FERRARI DON RINALDO morto nel 1726, d’anni 77, sepolto in chiesa con licenza dell’Ordinario di Borgo San Donnino (Fidenza).
1725 - 1727 SANVITI DON ANTONIO Economo Spirituale
1727 - 1764 BERCINI DON GIOVANNI Sepolto in chiesa
1764 - 1774 GAMBARA DON ANTONIO FRANCESCO Sepolto in chiesa
1775 - 1790 CARRARA DON GIACINTO ANTONIO
1790 - 1803 VERDELLI DON GIUSEPPE
1804 - 1811 DELLA TORRE DON BERNARDINO Economo Spirituale. Sepolto nel Cimitero parrocchiale.
1812 - 1817 PRETARI DON CARLO FRANCESCO Della diocesi di Sarzana. Economo Spirituale. Durante il suo mandato fu edificata la chiesa e la casa parrocchiale su un terreno della Cascina Rondinella di cui era proprietario l’Avv. Antonio Benvenuto Coppini che se ne sobbarcò le spese.
1817 - 1818 MASINI DON GIOVANNI CARLO Economo Spirituale.
1818 -1823 MASINI DON MICHELANGELO Della diocesi di Pontremoli. Economo Spirituale. Durante il suo mandato la Parrocchia di Brancere, che apparteneva alla diocesi di Borgo San Donnino, fu unita alla diocesi di Cremona con Bolla Pontificia del 16 febbraio 1819. L’economo Spirituale fu incardinato al clero della diocesi di Cremona e nel 1821 fu promosso Arciprete.
1824 - 1864 FORZANI DON GIOVANNI Della diocesi di Pontremoli, nominato Arciprete di Brancere dal vescovo Omobono Offredi. Racconta il sacerdote che nel 1837 (aprile) essendo stato colpito da paralisi parziale (braccio destro) mentre celebrava la S. Messa dinanzi al quadro del Gesù Nazareno (recentemente donato alla chiesa), “durante l’elevazione del calice dopo la consacrazione sentì un movimento fresco nel braccio che istantaneamente restò libero per ogni movimento” e ne lasciò registro di suo pugno nell’archivio parrocchiale. Resse la parrocchia con zelo, pietà e grande sollecitudine pastorale per quarant’anni. Le sue esequie in parrocchia ebbero grande concorso di folla.
1864 - 1872 FERRARI DON FABIO Dapprima come Economo Spirituale, poi promosso come Arciprete. Fu sottotenente dell’Armata Austriaca.
1873 - 1882 PELLEGRINI DON CARLO
1882 - 1889 SECCHI DON ANGELO
1889 - 1898 FERRARI DON GIUSEPPE Durante il suo mandato fu smembrata parte della parrocchia: l’Isola Costa, oltre Po, sulla sponda piacentina, fu aggregata a Soarza Villa sull’Arda della diocesi di Borgo San Donnino.
1898 - 1911 REBESSI DON GIUSEPPE Nel 1904 fece fare la parziale ricostruzione della chiesa su disegno dell’ Ing. Giovanni Francesco Poli, di Cremona.
1911 - 1919 RIZZI DON FRANCO Nel 1912 fece fare alcune riforme architettoniche e la decorazione della chiesa, affidata al noto pittore Angelo Formentoni di Cremona.
1919 - 1923 FIORINI DON EMILIO
1923 -1940 CARAFFINI DON REMO Fece eseguire restauri e innalzare la torre, su disegno dell’ Ing. Pietro Verona, di Stagno Lombardo (1925). Fece ricostruire gli altari della chiesa e restaurare l’organo (1927), il Salone Parrocchiale (1927) e la Casa Parrocchiale (1936).
1940 - 1950 MONTICELLI DON GIOVANNI
1950 - 1953 ZANACCHI DON LUCIANO Tragicamente scomparso il 28 febbraio 1953 in un incidente stradale lungo la via Giuseppina mentre sulla sua moto ritornava in parrocchia, schiantandosi contro un autocarro. Aveva 33 anni.
1953 - 1954 GARDINI DON CESARE Partì missionario in Brasile nel 1964 e là si incardinò (1973). Morì in Brasile nel 1977 e là è sepolto
1954 - 1962 ONETA DON MARIO
1962 - 2017 GRECHI DON ALDO Dopo una prima esperienza pastorale come vicario a Soresina (1952-1962), fu nominato Arciprete di Brancere e ivi rimase come Arciprete Parroco per ben 55 anni! Nel 1972 fece sistemare il presbiterio, rimuovendo il vecchio altare, sostituito da un altare-mensa centrale, secondo le nuove indicazioni liturgiche del Concilio Vaticano II, e togliendo le balaustre. Il nuovo altare fu consacrato dal vescovo Bolognini la domenica 22 ottobre 1972.
2020 - VEI DON PIERLUIGI Con la nomina del nuovo Parroco di Stagno Lombardo e Brancere si dà avvio al processo di unificazione delle due parrocchie, con un solo Parroco.
La chiesa parrocchiale viene trasformata in Santuario mariano, dedicato alla “Regina del Po”.

parrocchia stagno lombardo 2020
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