LA DEVOZIONE DI GESU' NAZARENO
LA STORIA DEL QUADRO – In un articolo apparso su “Vita Cattolica”, il settimanale diocesano, del 17 ottobre 1982, Giovanni Borsella scriveva:
“I brancerini sono devoti particolarmente al quadro del Cristo Nazareno, che vien portato in processione la terza domenica di ottobre. È una delicata figura del ‘600, di cm 60x40, che raffigura Gesù con i polsi legati da una corda, che passa sopra il collo, come una volta eran legati gli schiavi. Un “Ecce Homo” in veste di schiavo, mentre uno scapolare dell’Ordine dei Trinitari gli scende sul petto con la sua croce dai bracci rosso (quello verticale) ed azzurro (quello orizzontale). La figura di Gesù è di una mitezza toccante. Il volto ornato da una leggera barba rossa, reclino sulla destra, è raccolto in un colloquio intimo col Padre. La bocca leggermente socchiusa accenna a questo rapporto dialogico tutto spirituale. Una clamide azzurra copre il corpo concentrato nei polsi legati e nella dolcezza divina del volto.
Don Gottardo Venturati (ex parroco di Brancere) non ha dubbi in merito e spiega come questo Ordine fosse stato introdotto a Cremona fin dal 1333 e come dal 1590 si fosse sistemato nella chiesa della Trinità abbellita dalle pitture di Boccaccino, Stefano Lambri e Fochtzer. L’Ordine aveva per scopo istituzionale la liberazione degli schiavi. La tradizione popolare ha proposto che il quadro sia stato portato dal fiume sulle sponde di Brancere.
Don Gottardo, a proposito della devozione popolare verso l’immagine ricorda come le donne della zona venissero a Brancere per toccare con la bambagia quel quadro e poi il seno per assicurarsi il latte per il proprio neonato. Venivan persino dal Parmense e dal Piacentino.”
In quaderni dell’Archivio Parrocchiale, don Remo Caraffini trascrive una nota del Parroco del 1870:
“Nell’anno 1833 il fiume Po ingoiò varie possessioni che si trovavano in prossimità al fiume. Confinante con queste vi era anche quella del Conte Prosperi Tedeschi Baldini, di Piacenza, proprietario della cascina Ferrara. Uomo molto religioso fece un voto implorando che venisse risparmiata la sua ed essendo stata di fatto preservata la sua terra con la sua cascina, soddisfece al voto fatto facendo dipingere un artistico quadro rappresentante la Sacra Immagine di Gesù Nazareno, riscattata dai Padri Scapolari dalle mani dei Barbari Mori e Maomettani nella città di Fez in Africa [Marocco] e lo donò alla chiesa di Brancere e lo fece collocare sull’altare di S.Antonio di Padova nel giorno 15 di Settembre del 1833, giorno di domenica, in cui venne benedetta la Sacra Immagine, che ancora è lievito fermentatore di vita morale e religiosa in questa popolazione rurale.“
PROBLEMA - L'annotazione confusa e imprecisa del parroco va corretta e riferita alla "STATUA" del "Cristo di Medinaceli" (così chiamato dal nome del duca madrileno che gli fa costruire il primo santuario), la cui storia potete leggere qui.
LA DEVOZIONE - Vengono poi enumerati i tre miracoli attribuiti a questo quadro:
Il primo miracolo fu che i possedimenti del detto uomo furono risparmiati dalla piena del Po.
Il secondo miracolo fu che nel 1836, imperversando in Italia il morbo del colera e facendo grande strage in tutti i paesi circonvicini, la popolazione di questa Parrocchia fece tridui ed assidue orazioni a Gesù Nazareno e restò del tutto illesa, senza che neppure un caso di colera si verificasse in essa.
Un terzo miracolo riguarda lo stesso Parroco, che così ne scrive:
“Nel 1837 trovandomi io stesso impedito dell’uso del braccio destro non potendo nemmeno celebrare la S. Messa se non usando solo il braccio sinistro, il giorno 18 aprile decisi di celebrare all’altare della Santa Immagine: celebrai con la sinistra fino all’elevazione dell’Ostia, dove riuscii ad aiutarmi con la destra e all’elevazione del Calice sentii un certo movimento fresco nel braccio destro che all’istante rimase libero da ogni impedimento”.
Commenta don Remo Caraffini nei suoi diari parrocchiali: “La vita religiosa della Parrocchia ha il suo vertice nella venerazione a Gesù Nazareno, diffusa anche fuori Parrocchia, in paesi distanti dal nostro”.
LA SAGRA IN ONORE DI CRISTO NAZARENO - Veniva celebrata nella Terza domenica di ottobre, seguendo un programma tradizionale.
Da una locandina del 1982:
ore 10.30: S. Messa solenneore 15: processione col quadro di Cristo Nazareno per le vie di Brancere. Conclusione con benedizione eucaristica.Ore 16: giochi folkloristici (corsa delle carriole con dentro …una gallina; tiro alla fune; corsa nei sacchi). La tradizionale Pesca è aperta fin dal mattino.